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 Testamento Spirituale Riduci

Le riflessioni testamentarie che seguono portano solo l’indicazione “ottobre 1988”.

 

Davanti a Dio,Comunità di amore:Padre,Figlio e Spirito,nella cui luce spero di tuffarmi dopo il mio transito da questa terra,con la retta intenzione,senza presunzione ma con umiltà esprimo le seguenti riflessioni:

1) Sono contento della vita trascorsa. Lo spirito di fede crescente l'ha caratterizzata,donandomi serenità e pace interiore.

2) Ho alimentato continuamente con la preghiera,la mia esperienza spirituale (ritiri mensili,corsi annuali di esercizi,ora di contemplazione quotidiana).Ciò ha permesso di tenere "su" il tono del contatto con Dio.

3) Ho avuto e coltivato la retta intenzione,cercando in tutto la volontà di dio e non in me stesso. Questo mi ha aiutato a vivere nell'umiltà e nel servizio ai fratelli

4) Ho amato la mia vita sacerdotale e sono andato là dove l'obbedienza ma mandava. Da questo atteggiamento è derivata fiducia e forza anche nelle difficoltà

5) Ho espresso il mio amore verso i fratelli di cui il Signore mi ha fatto guida e pastore con la dedizione completa,non risparmiandomi per il loro bene.

6) Ho amato lo stile della povertà per seguire più da vicino Cristo povero,per testimoniare i beni futuri. Mi sono accontentato dello stretto necessario perchè i soldi risparmiati diventassero pane per i fratelli bisognosi.

7) Mi sono sentito profondamente legato alla comunità parrocchiale nella quale ho speso la maggior parte del mio ministero pastorale. Ho dato e ho ricevuto tanto. Ho amato alla mia maniera e sono stato ricambiato al centuplo. Le premure usatemi nella mia malattia ne sono la prova. Dall'ultima generazione di giovanissimi ho avuto moltissimo. Con loro ho recuperato,in una maniera molto bella,la mia specifica missione di educatore nella fede e di padre spirituale.

I collaboratori pastorali mi hanno dato gioia con la loro fiducia,costanza,spirito di sacrificio,affetto.

8) Sono legato con voi mediante la pratica dei Consigli Evangelici all'Istituto del Sacerdoti del Sacro Cuore. E' stato un grande dono per la mia vita scerdotale e mi ha mantenuto in "tensione" nell'amore di Dio e dei fratelli.

Chi leggerà  o ascolterà queste riflessioni non mi reputi al di sopra di quanto sia stato .Ma piuttosto elevi il ringraziamento al Signore perchè sono convitissimo che tutto è stato dono suo.

E chieda perdono al Signore per tutte le mie corrispondenze ai suoi doni, perchè non sono poche. Mi sento sinceramente peccatore. Anch'io, oltre che al Signore, intendo chiedere umilmente perdono a ciascuno di voi. Mi avete conosciuto abbastanza nei miei difetti e nelle mie debolezze per cui non ho bisogno di esporvele.

Voglio ringraziarvi con immensa gratitudine per quello che siete stati per me e per quanto mi avete donato.

In modo particolare vi ringrazio delle preghiere fatte durante la mia malattia. Non sono andate nel senso voluto da voi, ma mi hanno ottenuto forza,serenità,desiderio ardente di vedere il Volto di Dio.

Arrivederci alla comunione definitiva con il Padre,il Figlio,lo Spirito stretti alla Mamma Celeste, la Madonna Della Neve.

                                                                                                                                                                                      Sac. Agostino Cozzolino


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 Testamento olografo del sac. Agostino Cozzolino Riduci

Intendo, con la grazia del Signore, morire nella fede e nell’amore del mio Dio: Padre, Figlio e Spirito.

Confido unicamente in Lui perché possa cantare in eterno le sue misericordie per i doni che mi ha concesso: la vita, l' adozione a figlio, il ministero sacerdotale e la consacrazione con i consigli evangelici mediante i voti nell’ Istituto Secolare dei Sacerdoti del Sacro Cuore.

Mi affido alla Mamma della Neve nella certezza della sua premura materna. Rinnovo la mia fedeltà alla chiesa di Gesù Cristo e la mia obbedienza ai pastori. Ringrazio vivamente coloro che hanno condiviso con me le gioie e le fatiche del cammino come pure coloro che hanno avuto premura per la mia persona nella malattia. Un grazie affettuoso alle mie sorelle.

 Chiedo sinceramente perdono a coloro verso i quali ho mancato in qualsiasi modo.

Alla comunità parrocchiale che ho servito per tanti anni con lo stile del dono che esprimeva il mio amore, dico: avanti verso la comunione piena! E arrivederci tutti nella casa del Padre!

Per la poca roba che mi appartiene chiedo che si tengano presenti i seguenti punti:

1) I soldi che si trovano in mio possesso, sia liquidi che intestati personal- mente, li lascio alla parrocchia.

2) Chiedo a questa stessa di provvedere, nella maniera più semplice, ai miei funerali e a quant' altro necessario, senza nulla chiedere ai miei familiari.

3) I libri li lascio a disposizione dei confratelli.

4) Gli indumenti, i mobili, le suppellettili, in qualche modo utili, vanno ai fratelli bisognosi.

Affido l’esecuzione di quanto sopra al carissimo amico don Ciro Cocozza, pregando di provvedere a distruggere i miei quaderni personali di diario spirituale, dopo il discreto uso che intende fare.

 


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